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Come preparare il Concorso SSM e uscirne vivi
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Come preparare il Concorso SSM e uscirne vivi

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Ciao a tutti! Dopo questi lunghi mesi trascorsi tra l’Esame di Stato e il Concorso SSM, ho pensato che potesse essere molto utile scrivere un’ultima recensione, che prendesse in considerazione due ambiti su cui, come noi un anno fa, avrete millemila domande.

Innanzitutto, ho pensato di scrivere un piccolo bignami su quel che saranno le settimane immediatamente successive all’Esame di Stato. Vi consiglio prima di tutto di scaricare la “Controguida del Camice Grigio” scritta dal gruppo di Medici Senza Bandiere – Chi si cura di te, che potete trovare a questo link:

https://chisicuradite.wordpress.com/2017/02/15/controguida-del-camice-grigio/

La controguida contiene tutte le principali informazioni che vi serviranno, quindi mi limiterò a darvi qualche info pratica su tempistiche e cose da fare subito dopo l’abilitazione, senza dilungarmi visto che si può facilmente far riferimento a quel file.

In secondo luogo, essendo cambiata la modalità di concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione, credo che sia molto utile avere un’idea di come arrivare pronti al concorso SSM nel suo nuovo formato per il quale noi abbiamo fatto da cavie; e quindi, la seconda sezione, ben più importante e consistente, sarà una recensione di questo meraviglioso e interminabile esame.

Per il resto, se siete arrivati a leggere fin qui, direi che siete ufficialmente dei medici o vi mancano poche crocette per diventare tali, quindi... complimenti, ma non diventate come quegli esaltati che poi si chiamano “collega” tra loro a 25 anni quando si presentano, che è la cosa fondamentale.

Buona lettura =)

COME PREPARARE IL CONCORSO SSM E USCIRNE VIVI

PREMESSA: questi consigli sono frutto di un’esperienza lunghissima di preparazione del concorso; a causa dei pasticci del MIUR, lo slittamento delle prove ci ha lasciati per nove mesi e più in attesa. Ovviamente, quindi, tutte le mie considerazioni sui testi e sulle modalità di preparazione vanno prese con le pinze, avendo noi avuto il doppio del tempo che avrete voi; per forza di cose, il livello di approfondimento che potrete raggiungere sarà necessariamente minore, e perciò non pensate di dover a tutti i costi guardare ogni singola cosa di quello che vi consiglierò, questa è solo una traccia di quello che ho fatto io in tutti questi interminabili mesi! 

Siete arrivati al momento clou: la preparazione del concorso SSM, quello che deciderà il vostro futuro. Tutti i vostri sacrifici portano a questa prova. E adesso immagino che vi stiate chiedendo: come faremo a sopravvivere?

 

  1. Come funziona il concorso?

Il nuovo concorso SSM, il cui regolamento (pubblicato a settembre 2017) si trova facilmente online, è costituito da una prova unica di 140 domande a risposta multipla (5 opzioni, 0.25 di penalizzazione se sbagliate), a cui si sommano un massimo di 7 punti di curriculum, secondo le modalità che trovate nelle fonti ufficiali che mi risparmio di indicarvi. La prova comprende tutte le materie, quest’anno quasi esclusivamente di natura clinica; il mio consiglio è quello di fare PRIMA una simulazione del concorso (in genere il MIUR pubblica sul proprio sito dedicato il PDF della prova; per il momento potete trovare la simulazione sul sito http://www.compitoinclasse.org/concorso-medicina-generale-specializzazioni/prove-anni-precedenti.php ) per avere un’idea di com’è realmente, della preparazione da cui partite e di quali sono le aree da approfondire. Dopo la prova, viene stilata una graduatoria nazionale, suddivisa poi in scaglioni da circa 1000 persone, che indicheranno le proprie scelte in giorni successivi; per ogni scaglione, ci sono infatti 24 ore di tempo in cui il candidato, CONTEMPORANEAMENTE agli altri dello stesso scaglione, è libero di indicare tre specialità, di qualsiasi area, e tutte le sedi che vuole per ogni specialità, ordinando le singole combinazioni specialità-sede (es. può ordinarle come Pediatria Torino – Pediatria Milano – Pediatria Genova – Med Interna Torino – Ematologia Torino – Pediatria Roma – Ematologia Milano ecc); per ciascuna specialità il candidato vedrà quali sono i posti rimasti liberi, a seconda delle scelte effettuate dai medici degli scaglioni precedenti (ovviamente, all’interno dello stesso scaglione, tutti scelgono nelle stesse 24 ore e non si conoscono le scelte degli altri), e al termine delle operazioni viene assegnato alla prima opzione disponibile tra quelle indicate, in base alla sua posizione in graduatoria; se tutte le sue scelte vengono invece saturate dai candidati che si trovano più in alto in graduatoria nello stesso scaglione, verrà ripescato in quello successivo dove potrà di nuovo esprimere le sue opzioni (ritenta e sarai più fortunato). 

 

  1. Dove studiare?

Dalla nascita del concorso nazionale SSM sono proliferate le apposite accademie, su modello di quello che succede per la prova che si svolge in Spagna. Una di queste è quella CTO, che è il leader della preparazione dei giovani medici spagnoli; la controparte italiana è AIMS. Entrambe organizzano dei corsi di preparazione, al costo se non vado errato di circa 2500 euro o giù di lì, e vendono dei manuali appositi.

Il mio studio si è basato soprattutto sui manuali CTO; sono circa una ventina di volumetti, uno per ogni materia clinica più uno più corposo sulle scienze di base pre-cliniche, che ogni anno vengono ripubblicati in una versione aggiornata, e costano complessivamente circa 270 euro (momento angina, lo so). I manuali sono una traduzione dei testi utilizzati per il concorso spagnolo, e devo dire che sono fatti piuttosto bene; giuro che CTO non mi paga, ma devo confessare che secondo me sarebbe MOLTO più utile preparare vari esami del corso di laurea su quei manualetti piuttosto che su tanti merdosi, inutili ed anacronistici tomi su cui ci costringono a studiare. Pro:

  • sono fatti oggettivamente bene: i CTO contengono numerose informazioni esposte in modo sintetico, chiaro e completo, con un sacco di tabelle e schemi. Questo è molto utile, poiché (vedi dopo) il vostro obiettivo sarà incamerare informazioni, soprattutto quelle essenziali su flow chart diagnostiche, elementi per la diagnosi differenziale e indicazioni terapeutiche. I CTO, oltre a non sbrodolarsi, hanno moltissime tabelle che confrontano le varie malattie, riassunti a fine capitolo, regole mnemoniche e tutto quello che serve per imparare rapidamente come distinguere, approcciare e trattare una malattia;
  • sono aggiornati: a parte qualche argomento qua e là (vedi dopo) che non è fatto proprio bene e che va integrato con le linee guida più recenti, in genere contengono molte informazioni (che poi sono abbastanza di frequente oggetto di domande) derivate da studi clinici ed EBM (es. quali sono i farmaci che effettivamente aumentano la sopravvivenza per una certa malattia, quali sono gli esami attualmente di prima linea, i farmaci approvati nell’ultimo periodo ecc) che spesso superano i testi su cui abbiamo studiato, che inevitabilmente sono più datati;
  • come potete vedere dalle domande, pur essendo stati progettati per il concorso spagnolo alla fine corrispondono abbastanza al tipo di prova che poi vi ritroverete ad affrontare.

I contro, a parte il costo astronomico:

  • qualche errore qua e là, qualche parte non troppo chiara e aggiornata (es. la terapia dell’HCV, alcune cose sulla tubercolosi, alcuni argomenti di urologia, le prime cose che mi vengono in mente), ma quello va messo in conto con qualsiasi testo;
  • alcune sezioni sono un po’ scarne (ma magari questo cambierà con le prossime edizioni del testo), ad esempio quelle di neurologia, urologia, pediatria, mentre altre, come ortopedia, psichiatria o anestesia, hanno un livello di approfondimento e una quantità di nozioni che rasentano la follia, molto più di qualsiasi cosa su cui abbiamo studiato nei sei anni;
  • alcune materie (che forse però nelle prossime edizioni verranno aggiunte) mancano proprio: radiologia soprattutto, ma anche Med del Lavoro, Med Legale, Sanità Pubblica...
  • complessivamente, per fare bene tutti i CTO servirebbero MESI E MESI di lavoro, che probabilmente alla fine non avrete.

E quindi, come usare questi manuali?

Nei quasi dieci mesi che abbiamo avuto a disposizione, molti di noi hanno praticamente fatto quasi tutti i manuali CTO, capitolo per capitolo. Il mio modus operandi è stato quello di leggere, sottolineare e schematizzare, per poi studiare solo gli schemi; il “giro completo” per tutti i CTO però richiede almeno 3 mesi di lavoro, trattandosi di svariate centinaia di pagine! Avendo voi, mi auguro, molti meno mesi di attesa, una strategia del genere è impraticabile, per cui facilmente vi troverete costretti a una lettura più rapida. Il mio consiglio è comunque quello di evitare riassunti troppo schematici, e di cercare comunque di passare in rassegna, per quanto rapidamente, TUTTI gli argomenti, segnandovi le cose che non sapevate; alla fine, saranno le nuove informazioni a fare la differenza! Se fate la vecchia prova, vi renderete conto che moltissime domande sono assolutamente facili, a prova di studente del terzo anno: ECG elementari, nozioni di base di semeiologia, moltissime risposte puramente a buonsenso. Secondo me è INUTILE schematizzare le nozioni fondamentali dei principali argomenti, per il semplice fatto che le caratteristiche generali di infarto miocardico, polmonite o tumore del colon le sapete già! Un ripasso esclusivamente delle nozioni “centrali” non aggiunge nulla alla vostra preparazione; piuttosto, schematizzate ed imparate le informazioni nuove, ad esempio le flow chart degli esami diagnostici o delle terapie (a chi faccio questo esame? Come si distinguono le varie forme della malattia XXXX? Quali farmaci sono indicati in questo caso? Qual è la definizione corretta di questa condizione? Come mi comporto se trovo uno con febbre e cefalea?), ricordandovi che la mole di lavoro è così infinita e colossale che non farà mai la differenza quanto bene vi ricordate tutti i sintomi dello scompenso cardiaco, ma piuttosto farà la differenza aver letto un piccolo dettaglio che vi accenderà in testa una lampadina leggendo le opzioni di risposta!

Non trascurate troppi argomenti, e soprattutto alcuna materia: come vedrete noi ci siamo beccati almeno 25 domande tra ortopedia, ginecologia e dermatologia, per dire, e avevamo pure casi di medicina legale... alla fine, alle domande di cardiologia chiunque poteva rispondere anche senza uno studio matto, mentre chi non ha aperto per niente il manuale di ortopedia si è attaccato e ha perso 10 punti.

Alternative ai manuali CTO possono essere quelli Edises, che costano meno e sono molto più sintetici.

Io vi consiglio comunque di integrare, se avete tempo, con altre fonti:

  • le linee guida delle società scientifiche europee di riferimento per gli argomenti più importanti, o gli schemi di Med Interna, Emergenze, Geriatria ed Oncologia essendo questi corsi basati in buona parte proprio su quel materiale: io mi sono aiutato un sacco con le linee guida ESC per TEP, infarti, fibrillazione atriale, ipertensione, scompenso cardiaco, prevenzione cardiovascolare (questa poi ve la straconsiglio, è una miniera di informazioni utili), più quelle GOLD e GINA per BPCO e asma, qualcosa su insufficienza renale acuta e cronica, diabete e varie altre; se la cosa vi porta via troppo tempo (possibilissimo) il sito internet Medscape (a cui, una volta medici, potete registrarvi gratuitamente) è una miniera d’oro, perché contiene per ogni malattia le informazioni più importanti, in modo comunque molto completo, aggiornato e con riferimento a tutti gli studi scientifici e alle linee guida più moderne; se un argomento non vi è chiaro, su Medscape trovate davvero di tutto!
  • un’occhiata agli appunti vecchi su argomenti che sui manuali sono trattati secondo me in modo un po’ sbrigativo e poco chiaro (io mi ero trovato in difficoltà su alcune cose di gastro/chirurgia, tipo la cirrosi, urologia, pediatria, neurologia), al mini-Harrison al bisogno e, se necessario, alle slides di Metodologia Clinica (ECG, spirometria, EGA, emocromo...) e di Med Lab (es. quadro proteico elettroforetico, elettroliti...);
  • Radiologia: io ho guardato e schematizzato rapidamente gli appunti delle parti generali di radiologia, radioterapia e medicina nucleare, lasciando da parte i capitoli dedicati ai singoli organi e apparati, e ho aggiunto dei corsi rapidi di lettura di Rx e TC di addome e torace che trovate online (es. https://www.radiologymasterclass.co.uk/tutorials/chest/chest_home_anatomy/chest_anatomy_start qui trovate un sacco di roba utile) e la semeiotica radiologica delle principali lesioni (come appaiono un ascesso, un certo tipo di tumore, una perforazione intestinale ecc)
  • Genetica, Geriatria, Med Legale/Lavoro, Igiene e Sanità Pubblica: schemi di quello che avevo studiato per l’esame, senza esagerare ma senza saltarle (così come il manualetto di Statistica ed Epidemiologia);
  • PRECLINICA: non sapendo bene come sarebbe stato il concorso (nelle prove degli anni scorsi c’era un’ampia scelta di domande nozionistiche molto difficili di immunologia, microbiologia, biologia e anatomia) io comunque ho fatto bene il manuale di Scienze di Base e in più ho aggiunto un po’ di roba da schemi di 6-7 anni fa (tanto la cellula sempre quella è) per tutte le principali materie precliniche; secondo me è utile avere le idee chiare almeno su immunologia e patologia generale (es. come funzionano i vari linfociti, anticorpi e infiammazione, e qualche base di fisiopatologia), anatomia (quest’anno non c’era niente di che, ma in tutte le prove precedenti le domande di chirurgia spesso in realtà chiedevano dettagli anatomici), farmacologia (questa studiatela BENE, perché i farmaci ci sono sempre) e fisiologia (come per farmacologia, spesso i primi capitoli di ogni manualetto sono dedicati proprio a questo: non saltateli!). Con il senno di poi è stata una faticaccia inutile, ma secondo me approfondire un po’ queste cose è una buona copertura contro eventuali scherzi da parte del MIUR, sebbene poi a fare la differenza sia la clinica.

La mia personalissima opinione. Una cosa importante secondo me è non saltare troppe cose; più cose leggete, guardate anche solo rapidamente, cercate di appiccicarvi in testa, tanto più sarete avvantaggiati con le crocette; un metodo di studio basato sul ripetere nei dettagli gli argomenti più importanti di ogni materia secondo me è controproducente, perché non conterà la vostra capacità di esposizione ordinata e completa di un certo capitolo, ma quell’eponimo stupido che avete trovato per caso in una tabella vista due settimane prima; ricordatevi che non siete più a un esame in cui vi giudicheranno per come avete imparato la lezione, ma siete in una COMPETIZIONE in cui l’obiettivo, per quanto cinico possa essere, è sapere una risposta in più del vostro compagno di banco, e più argomenti affrontate (ovviamente, ricordandoveli vagamente, ma questo lo davo per scontato) più questo è probabile. Naturalmente questo è come la penso io, probabilmente ancora più di questo è importante non snaturare il proprio metodo di studio; però se fate la prova vi accorgerete che discorsi del tipo “questa materia non la faccio perché tanto è poco importante, meglio ripetere bene le anemie per la centesima volta” poi alla fine vi fregano.

E per quanto riguarda i corsi di preparazione al concorso, da migliaia di euro... davvero siete disposti a spendere tutti questi soldi per rifare lezioni su argomenti già visti mille volte? Per quanto mi riguarda, queste accademie trovano terreno fertile dove le università non sono all’altezza; nel nostro caso, la nostra preparazione è più che adeguata e, soprattutto, sono fermamente convinto che, a ventisei anni, siamo perfettamente in grado di prendere un libro e studiare da soli.

 

  1. Come esercitarsi?

Secondo me fare tante crocette non è molto utile per la preparazione (non si ripeteranno mai), quanto piuttosto per farvi entrare in una “modalità esame” e per testarvi individuando le aree su cui siete meno ferrati. Ci sono innumerevoli fonti di domande su cui allenarsi; in ordine di utilità io vi consiglierei:

  • le vecchie domande, di tutte le specialità, dei concorsi SSM dal 2014 in poi; quelle le trovate sul sito del MIUR, e secondo me sono proprio l’ideale; corrispondono al tipo di prova che affronterete, sono circa 2000 in tutto (neanche troppe) e, se le fate mano a mano che affrontate ogni materia, vi aiutano a capire che cosa ripassare e a consolidare i concetti;
  • i vecchi concorsi MMG (li trovate su vari siti internet), per gli stessi motivi di cui sopra;
  • le domande dei manuali AIMS e CTO; AIMS quest’anno ha fatto uscire un libro di quiz su “Casi Clinici Complessi” che secondo me non è male rispetto a quello che poi avrete nella prova; sia CTO che AIMS mettono poi a disposizione simulatori e domande varie, alcune delle quali sono anche alla fine di ogni capitolo. Che dire: si tratta spesso di quesiti DIFFICILI, e hanno il grosso, enorme limite, di testare quanto bene avete studiato ogni paragrafo di quel manuale; questo secondo me corre il rischio di farvi percepire la validità della vostra preparazione in modo un po’ distorto, perché poi non è assolutamente detto che siano le stesse cose che troverete al concorso! Piuttosto che incaponirsi sul sapere a memoria i manuali, è mille volte meglio avere una preparazione ampia e da fonti variegate; poi per carità, sono fatti bene e tutto sommato sono dei buoni spunti per qualche argomento;
  • manuale Edises dei quiz, con le risposte commentate: non l’ho usato ma me ne hanno parlato tutti bene
  • il libro dei 10mila quiz, sempre di Edises: io l’ho trovato una palla mortale di scarsa utilità; le domande sono spesso estratte da database dell’esame di Stato o da vecchissimi concorsi di specialità o MMG, e sono tutte delle domande secche, nozionistiche, per l’80% facilissime e banali, e in gran parte vecchie, obsolete, ambigue o talvolta sbagliate; il concorso è strutturato più con dei piccoli casi clinici, mentre queste domande chiuse che chiedono la singola nozione secondo me servono a pochissimo, visto che tra l’altro molte sono assurde, nel miglior stile esame di Stato; mentre nei precedenti concorsi poteva avere un senso esercitarsi su domande di questo tipo, quest’anno si trattava più di casi clinici in cui contava maggiormente ragionare a buonsenso, e secondo me piuttosto che investire ore ed ore nel fare 10mila crocette è molto più utile leggersi un capitolo in più dei libri!
  • questo stesso discorso si applica ancora di più ai simulatori del sito compitoinclasse.org, molto in voga, ma che tirano fuori le domande dai vecchi database di vent’anni fa del ministero, e secondo me sono una totale perdita di tempo.

 

  1. In conclusione...

... studiate ed impegnatevi, mettetevi al lavoro ma non angosciatevi; conterà soprattutto quello che già sapete, visto che subito dopo l’esame di Stato sapreste fare la maggior parte della prova di concorso senza problemi con le conoscenze che possedete! La parte su cui potete agire sarà un 10-15% della vostra preparazione, perché se avete delle buone basi ve la cavate bene in ogni caso, e perché per fare punteggi altissimi dovreste saper rispondere a domande di una difficoltà astronomica per le quali, anche studiando mesi e mesi, alla fine non potreste fare un granché. Togliendo una maggioranza di domande a cui saprete rispondere, una piccola parte di nozioni impossibili e un po’ di domande difficili a cui si arriva con il ragionamento, vi resta poco spazio per quello che potete imparare in mesi di studio, ma chiaramente per come funziona la graduatoria spesso sono quelle poche informazioni in più a fare spesso la differenza! Per cui, se avete lavorato bene per sei anni, state sereni che le basi ce le avete già e tutto quello che vi serve è un piccolo sforzo per la ciliegina sulla torta. Non sarà niente di drammatico, e ricordatevi che il vostro obiettivo non è sapere tutto al meglio in modo ordinato, come per un esame, ma avere la giusta intuizione per azzeccare la crocetta; non è essere in grado di affrontare il test più difficile del mondo, ma essere in grado di farlo meglio e con un punto in più del vostro compagno di banco; e per il resto condivido le parole di Marco Agnello nella sua analoga recensione:

L’importante è che arriviate sereni e il più possibile preparati. Sicuramente è il momento della vostra vita in cui siete più freschi e più pronti ad affrontare un test che valuti le vostre conoscenze generali di medicina. Passerà qualcuno che non merita di passare, e qualche meritevole rimarrà fuori. Non fatevi prendere dall'ansia, perché, se non fosse per la posta in gioco, non è un test così difficile. Siete tutti sulla stessa barca, e incontrerete tutti le stesse difficoltà. Ponderate bene le scelte delle sedi e delle specialità che siete disposti a seguire, e non disperate se rimanete fuori: per come la vedo io, al peggio rimanete fuori un anno, dormite di più la mattina e guadagnate il triplo. 

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