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Psichiatria - Canale B

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Anno in cui si è sostenuto l'esame: Febbraio 2017

Professori: Fassino, Abbate Daga, Amianto. In sede d'esame c'erano: Fassino, Abbate Daga e due medici del reparto.

Organizzazione esame: l'esame è orale. Si passa da un professore che fa due domande. In genere sono domande ampie, si è liberi di impostare il discorso e si viene messi a proprio agio.

Utilità delle lezioni per l'esame: Fassino fa delle lezioni molto "appassionate" ma un po' disorganizzate, sono interessanti ma difficili da seguire. Abbate Daga e Amianto sono più schematici. Il corso segue fedelmente quanto scritto sul manuale consigliato dai Professori, alla fine vi lasceranno i capitoli da studiare (in tutto saranno un 250 pg). Ai fini dell'esame non è essenziale frequentare non fosse che, al primo appello di quest'anno, Fassino si è un po' indisposto perchè pochi avevano seguito e ha interrogato con il foglio firme sotto il naso. Non ha bocciato nessuno però non è stato particolarmente morbido con chi non aveva la firma. Al secondo appello non mi sembra l'abbia portato. In ogni caso tenete conto che, in media, sono fra i 3 e i 5 ad interrogare e gli altri non si sono "allineati" con Fassino.

Materiale di studio: potete scegliere diverse opzioni:

- Sbobine del vostro anno e diapositive: vi consentono di coprire tutto il programma ma, come vedrete, le lezioni di Fassino sono difficili da usare per studiare;

- Libro: tratta in modo più prolisso ma anche più ordinato tutto quello che c'è da sapere, vi lasceranno l'elenco dei capitoli da leggere e da studiare (in realtà quelli solo da leggere si possono saltare);

- Dispensa di Anacleto: si tratta di un mix di sbobine e diapositive, ordinate e schematizzate (dovrebbero caricarla su Examreview ma non l'ho ancora vista);

- Enrico B: ottimo per la parte sui farmaci.

Io ho fatto così: l'introduzione (Parte prima del manuale) l'ho fatta sulle sbobine; ho fatto i disturbi (Parte seconda del manuale) sul libro ad eccezione della personalità e dei disturbi di personalità per i quali ho usato le sbobine; il TSO, il DSM, le psicoterapie (Parte terza del manuale) di nuovo sul libro; Psicologia Clinica (Parte quarta del manuale) l'ho saltata perchè non rientra nel programma di esame e, infine, i farmaci sull'Enrico B. Ho scelto di fare così perchè non avevo voglia di studiarla "ad elenco puntato" e il libro, ben scritto e molto discorsivo, mi è piaciuto. Non fatevi spaventare, sembra inavvicinabile, in realtà non è da fare tutto e, anche nei capitoli da studiare, c'è molto da scremare. Una valida alternativa sarebbe la dispensa, io non l'ho usata perchè ho scoperto esistesse dopo l'esame.

Per arrivare al sodo: tutto il materiale che ho citato va benissimo, scegliete l'opzione che più si addice a voi.

NB: non tralasciate la psicopatologia (teorie psicanalitiche, psicodinamiche etcetc) perchè la chiedono.

Ps. L'elenco dei capitoli non cambia di anno in anno, chiedetelo a qualche amico più vecchio.

Tempo di studio: due settimane con calma.

Domande d'esame: da Amianto, Abbate Daga e assistenti  nessuna domanda strana, Fassino ogni tanto se ne esce fuori con cose tipo “la formulazione esplicativa” o "mi parli di quello che ha capito meno del corso".

Opinione: Oggettivamente è un esame facile, in media i voti sono alti. A mio avviso è una materia molto molto bella che mette insieme un po' di psicologia, un po' di filosofia e un po' di medicina; di certo è completamente diversa rispetto a tutte le altre e può essere considerata una ventata d'aria nuova.

In bocca al lupo!

 

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Professori: Fassino, Amianto, Abbate daga

Anno esame: febbraio 2017

Materiale di studio: dispensa dei Cavaliers e basta. È molto schematica, quindi, all’inizio può sembrare di capirci poco. Caricherò le sbobine su Omnium a breve, magari per l’introduzione usatele per orientarvi meglio su quei discorsi.

Tempo di studio: 15 giorni

Domande d’esame: l’esame è orale e si passa da un solo professore. Al mio appello Fassino era piuttosto alterato per la questione frequenze a lezione, quindi non era per niente ben disposto, parlava di salto d’appello in caso di bocciatura (per poi dire che lui non aveva mai bocciato nessuno nella sua carriera di professore) e le sue interrogazioni sono state molto complesse: spulciava i capitoli del libro (a fine corso vi dirà quali capitoli studiare) e chiedeva di parlare di un paragrafo in particolare senza mai bocciare, ma senza nemmeno essere così di manica larga.

Amianto è esattamente come a lezione: preciso, ordinato e schematico. È anche, quindi, un po’ più severo dei suoi colleghi.

Abbate Daga fa liberamente parlare per poi dare ottimi risultati.

Poi c’erano altre due dottoresse tutte e due molto gentili, ben disposte e di manica larga. Io sono passato da una di loro che mi ha chiesto il disturbo di panico soprattutto la terapia farmacologica (effetti collaterali di SSRI e TCA, elenco di farmaci ecc.), il DP istrionico e borderline.

Opinioni finali: l’esame da preparare è abbastanza tranquillo e veloce, nulla di particolarmente difficile. Può risultare un po’ complicata la preparazione della parte iniziale che è quella che spiega Fassino, ma dopo due o tre letture risulta tutto più chiaro. Il fatto che sia stato un po’ più duro a quell’appello il professore ha leggermente mascherato il fatto che è un esame abbastanza semplice, per cui non è richiesto uno studio lungo e dettagliato per avere ottimi risultati.

Il libro se non siete interessati ve lo sconsiglio perché è veramente lungo, prolisso e decisamente esagerato per ciò che viene richiesto. Quanto alle lezioni che dire: le lezioni di Fassino sono sì appassionate, piene di riferimenti a studi recentissimi, ma davvero inseguibili; Abbate Daga e Amianto sono invece decisamente più chiari e lineari. Detto in modo molto diretto: andate solo se vi interessa la materia o se volete darla subito al primo appello.

Utilità delle lezioni per l'esame: 2
Soporiferometro: 3
Difficoltà della materia: 2
Difficoltà dell'esame: 2

 

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Sostenuto a gennaio 2016

Professori del Corso: Fassino, Amianto, Abbate Daga, De Bacco, Leombruni

Professori all’esame: Fassino, Amianto, Abbate Daga e un’altra dottoressa di cui non so il nome

Materiale di studio: le sbobine, eventualmente gli appunti, le slides (ad es. per i disturbi di personalità, alcuni argomenti che magari non sono mai stati trattati a lezione)… Ho letto il libro del prof. in alcune parti, non interamente nelle parti segnate con i “pallini”, perché è davvero lungo… è sicuramente utile per capire un po’ meglio gli argomenti, non è fondamentale studiarlo per l’esame. Ho dato anche un'occhiata all'Enrico B. più che altro per quanto riguarda i farmaci, dato che a lezione non sono quasi stati spiegati e il capitolo sul libro è lungo almeno 50 pagine.

Tempo di studio: io ci ho messo circa 2 settimane, un po’ abbondanti

Domande d’esame: sono passata con il prof. Amianto, che mi ha chiesto un argomento a scelta, così ho parlato del disturbo di panico. Ho notato che mi ha chiesto alcune cose in più rispetto alla sbobina, che però era fatta davvero male (infatti l’avevo integrata con le slides) e non era un argomento che aveva spiegato lui. Poi mi ha chiesto un disturbo di personalità, che non avevano spiegato, ma mi ero guardata sulle slides. Chiedono anche la terapia che spesso è accennata e rapidamente, ma vogliono che si sappia (senza arrivare a dosaggi, ma farmaci e psicoterapie, che sono più o meno sempre le stesse ma vanno sapute bene!) Il prof. Fassino fa domande più “strane”, tipo la formulazione esplicativa, … Altra domanda che ho sentito era da parte della dottoressa, che ha fatto una domanda strana (“quali sono gli effetti metabolici degli psicofarmaci?”), ho sentito comunque che ne hanno parlato pochi minuti, poi ha chiesto anche altro.

Opinione finale: L’argomento è interessante, i professori sono molto comprensivi all’esame, in fondo sono sempre psichiatri, quindi spesso iniziano con domande “cosa le piacerebbe fare nella vita?” “le è piaciuto il corso?”, se per caso non va bene cercano di capire se è mancanza di studio, ansia o cosa… I voti sono tendenzialmente alti, l’esame non è particolarmente difficile e i professori mettono a proprio agio.

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Esame di Psichiatria - Canale B - Recensione di: Matteo Mancarella

Professori: Fassino, Abbate Daga, Amianto

Materiale di studio: appunti e libro di Fassino. Secondo me il COME studiare per questo esame può fare un po’ uscire di testa, soprattutto per quanto riguarda la parte di Fassino. Il problema è che esiste un testo consigliato, il manuale scritto dai prof, che però è un tomo gigantesco, scritto piccolissimo e senza figure, che fa venire male solo a guardarlo: il libro contiene una quantità enorme di nozioni, è estremamente prolisso e soprattutto molto difficile da capire in diversi punti. Fassino alla fine del corso vi fornirà una fotocopia dell’indice del libro con i capitoli da leggere e da studiare, ma penso che sinceramente sia davvero esagerato fare tutto sul manuale, perché porterebbe via settimane. Io vi consiglierei di fare come segue:
- la parte spiegata da Abbate Daga e Amianto è fatta davvero benissimo a lezione, per cui vi consiglierei di prepararla su appunti/sbobine e slides; le slides seguono punto per punto il testo, ma ovviamente vi presentano i disturbi in modo più chiaro, semplificato, per punti, e i prof aiutano molto a capire le parti più importanti e difficili; all’esame poi viene chiesto quello. Anche per i farmaci, a cui il testo dà uno spazio enorme, secondo me conviene imparare i punti principali di lezioni e slides, o non ne uscite più. Io perciò vi consiglierei di usare i loro appunti, e il libro (che poi corrisponde in gran parte) per chiarire solo i punti più complicati;
- la parte su TSO, legislazione e organizzazione dell’assistenza psichiatrica va saputa perché viene chiesta (a noi era stata fatta una lezione apposita, ma nel caso in cui non ci fosse ricordatevi di farla, sono proprio due paginette di libro);
- la parte di Fassino è un po’ un problema, perché il prof ha uno stile molto, MOLTO appassionato e pieno di verve, che alla fine diventa difficilmente seguibile, perché introduce mille discorsi, vi parla di tantissime scoperte nuove, di studi rivoluzionari, insiste su alcuni concetti e perde il filo del discorso mille volte, e nonostante la passione e tutte le nozioni che inserisce alla fine quello che vi resta in testa è soprattutto un grosso pasticcio senza né capo né coda. Il mio consiglio è quello di usare il libro soprattutto per i DISTURBI che tratta Fassino, per esempio da noi la schizofrenia e i DCA, perché poi all’esame vengono chiesti in modo molto più “formale” e lineare, con i criteri, i farmaci e tutto, per cui risultano poco utili, per quanto interessanti, le lezioni del prof. Per quanto riguarda invece la parte sui concetti generali della diagnosi psichiatrica, l’EO e i sintomi, il modello biopsicosociale, le psicoterapie eccetera, il mio consiglio è di dare una lettura al libro ma poi basarsi soprattutto sugli appunti. Di nuovo, ci sono cose che richiedono un minimo di studio formale, come per esempio i punti principali delle varie psicoterapie o i segni e sintomi principali; per il resto, secondo me conviene estrapolare i concetti fondamentali dalle lezioni di Fassino senza impazzire sul libro. Il prof parla un sacco di concetti come i mirror neurons, l’embodied simulation, la memoria implicita, il setting psicoterapeutico, l’osservazione partecipante, il problema di ambivalenza e resistenze, Adler, Adler e ancora Adler, bisettrici varie, la formulazione esplicativa psicodinamica, incoraggiamento e “segreta forza motrice”, il senso della diagnosi come significato e direzione, l’empatia e vari altri concetti, che vengono sistematicamente ripetuti in tante lezioni diverse: in realtà il discorso che fa è piuttosto caotico, ma seguendo le lezioni è abbastanza facile capire quali sono i punti principali. Si tratta in molti casi di scoperte recenti, come gli studi di Kandel, Northoff, Rizzolatti, che verranno citati mille volte a lezione: sfogliatevi gli appunti, imparatele bene e cercate di farle quadrare tutte insieme in un’unica teoria… se uno segue il corso non è così difficile, e serve molto per l’esame perché vi dà un quadro più chiaro di tutta quella parte generale che altrimenti vi farebbe impazzire studiandola da soli sul libro.

Modalità d’esame: il corso si compone di due parti, cioè Psicologia Clinica e appunto Psichiatria; l’esame di Psichiatria consiste in un’interrogazione in cui si passa con un solo professore, che in genere fa due domande. Prima bisogna aver sostenuto l’esonero di Psicologia Clinica, con il mitico Leombruni: questa parte consiste in 4-5 lezioni al termine delle quali, verso la fine del semestre, Lionbrowns vi fa fare un piccolo test autocorretto, senza voto, che vale come esonero (fatelo tranquilli, uno lo passa automaticamente sostenendolo: a detta dei prof serve solo per vedere se le loro lezioni sono state “efficaci” per impostare meglio il corso l’anno dopo). Se siete assenti quel giorno, i prof fisseranno una data per un piccolo incontro qualche giorno prima dell’appello di Psichiatria, con le stesse modalità.

Domande di esame: sono passato con Abbate Daga che mi ha chiesto la psicosi, come concetto generale, tipi di disturbi in cui si può manifestare, struttura di Kerberg eccetera; ha poi approfondito sulla schizofrenia, chiedendomi della dissociazione delle funzioni mentali e poi le teorie patogenetiche. La seconda domanda è stato il DP narcisistico. Abbate Daga fa sempre due domande, di cui una è spesso un disturbo della personalità; poi chiede i disturbi (es. ho sentito chiedere DOC, disturbi somatoformi ecc) e non infrequentemente la terapia di un disturbo (es. come si cura il disturbo bipolare in terapia di mantenimento ecc). In genere vuole sapere in modo abbastanza completo quello che è stato detto a lezione, ma è molto tranquillo, buono e ti guida nell’orale, nel senso che se ti dimentichi delle cose te le tira fuori, e poi dà quasi sempre voti alti: tende comunque a chiedere molti dettagli, non trascurate soprattutto le parti di tipo patogenetico (ipotesi biologiche, psicologiche ecc) dei disturbi perché le vuole sapere. C’erano anche Amianto e Fassino, che comunque mi sono sembrati tranquilli e sempre con voti alti. Vanno forte i disturbi dell’umore e i disturbi d’ansia, com’è prevedibile, e a volte fanno la domanda a piacere: da quello che ho visto io nulla di imprevedibile.

Tempo di preparazione: secondo me per farla bene servono circa due settimane, poi andando a lezione secondo me uno si risparmia un bel po’ di lavoro (soprattutto sulla parte “generale” quella del modello biopsicosociale, di come funzionano le psicoterapie ecc). Rispetto ad altri esami è molto più discorsivo e da capire, per cui diventa più rapido memorizzare le diverse informazioni.

Esame sostenuto il: gennaio 2015

Opinioni finali: l’esame non è particolarmente difficile, perché la materia è tutto sommato interessante, fila via bene, non richiede uno studio eccessivamente a elenco del telefono, ma anzi presenta molti spunti che si collegano a filosofia, etica, neuroscienze e in molti casi sono decisamente affascinanti. All’esame sono tutti molto tranquilli, nessuno mette ansia, le interrogazioni vanno di solito bene e i voti sono alti. Per quanto riguarda il corso, l’importante è capire il quadro generale della teoria biopsicosociale e della psicopatologia dinamica, in cui si muovono i prof, e poi sapere abbastanza bene i singoli disturbi. Secondo me, nonostante il caos delle spiegazioni, Fassino è uno dei pochi prof che riesce davvero a trasmettere qualcosa che rimane impresso e vi dà qualcosa a cui pensare, da portarsi dietro, che non sia soltanto quello che potreste trovare su un libro (più o meno quello che dovrebbe fare un professore, alla fine, come avrebbe detto il buon Montarolo parlando di vasi da riempire e fuochi da accendere): pertanto vi consiglio di cercare di seguire il più possibile il corso, che comunque aiuta molto per l’esame. Per il resto, studiate e andate sereni, l’esame è tranquillo e in genere si ottengono buoni risultati.

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